esclamazioni e parolacce nel dialetto bergamasco
Il Ducato di Piazza Pontida
è lieto di invitarVi alla serata sulla bergamaschità dal titolo
Esclamazioni e parolacce nel dialetto bergamasco
relatore: Velio Moioli
Giovedì 23 febbraio ore 21:00
presso la Sede del Mutuo Soccorso
in Via Zambonate, 33
“Caràter de la rassa bergamasca: fiama de rar; sóta la sènder, brasca”. Il celebre distico di Giacinto Gambirasio descrive i Bergamaschi come gente assennata ed equilibrata, che raramente s’infiamma, ma capace anche di sentimenti forti e di emozioni intense, quando la brasca riprende ad ardere. E allora sono esclamazioni, frasi colorite, talvolta parolacce che esprimono sentimenti e stati d’animo. I vocabolari del nostro dialetto sono ricchi di voci pittoresche e suggestive capaci di interpretare gioia, sorpresa, dolore, diffidenza, indignazione e collera; e fra queste non mancano le parole oscene.
Le parolacce sono spesso trascurate negli studi linguistici, rimosse nella coscienza dei parlanti, sconsigliate o proibite dai maestri delle buone maniere e del galateo, ma sono parole che fanno parte della nostra tradizione lessicale, che vivono con noi nella nostra cultura locale, che conosciamo anche se per buona educazione non le pronunciamo.
Forse può essere interessante fare una passeggiata fra le interiezioni, gli intercalari, le imprecazioni, gli insulti, le parole sconvenienti del bergamasco, non per promuoverne l’uso, ma per conoscerne significato, etimologia e storia. Le parole siamo noi, siamo noi che le facciamo nascere, le utilizziamo, le mutiamo nella forma e nel significato, le facciamo vivere e le facciamo morire; quindi possiamo incontrarci per osservare insieme alcuni di questi vocaboli, non tutti raffinati e nobili, ma certamente genuini e schietti.
P.S. Come sovente accade nelle conversazioni sul dialetto, il relatore potrà apprendere alcune stimolanti conoscenze dai partecipanti.
Smiciatöt
Duca di Piazza Pontida
Mario Morotti