Dizionario bergamasco-italiano a cura di CARMELO FRANCIA e EMANUELE GAMBARINI
stafilada, sf. staffilata, colpo di staffile; biasimo severo; aspra critica stafù (v. rampù) stagia (v. stasa) stagiù, sesù, sf. stagione, ciascuno dei quattro periodi, di tre mesi ciascuno, in cui è suddiviso l’anno: primavera, estate, autunno e inverno; periodo in cui maturano determinati frutti; periodo di tempo; èsga dét la sesù è tempo opportuno per la semina; pagn de mèsa stagiù abiti né leggeri né pesanti adatti all’autunno e alla primavera; stagiunina de san Martì la piccola estate, quei pochi giorni di sole dopo san Martino stagiunà, v.tr. stagionare, conservare determinati prodotti in condizioni adatte per ottenerne certe qualità quali il prosciugamento, l’indurimento, la maggior resistenza stagiunadüra, sf. stagionatura, il periodo di tempo o il procedimento necessari perché certi prodotti acquistino determinate caratteristiche stagiunàt, agg. stagionato, tenuto in serbo per un certo tempo; molto in là con gli anni stagn, sm. e agg. stagno, specchio d’acqua stagnante, poco profondo e poco esteso; elemento chimico (Sn); metallo bianco argenteo, malleabile, usato per leghe diverse, per saldature e per ricoprire altri metalli; che è a tenuta perfetta, impenetrabile all’acqua stagnà, v.tr. stagnare, rivestire o aggiustare con lo stagno; detto di acqua e aria, restar fermo; di attività economiche, mancare di nuovi sviluppi stagnada, sf. vaso di rame stagnato stagnadüra, sf. stagnatura, operazione con cui si riveste unb metallo mediante uno strato protettivo di stagno; lo strato stesso stal, sm. masseria, abitazione del colono, del contadino; (v. stalàss) stala, sf. stalla, luogo chiuso e coperto in cui si tengono gli animali domestici e specialmente buoi, mucche e cavalli; gli animali contenuti nella stalla; luogo sudicio, (dim.) stalèta, stalina stalletta; (acc.) stalù stalla ampia; serà fò la stala quando l’è scapàt i bö cercar rimedi dopo il danno; stala di pégore (v. bàrech) stalà, v.tr. condurre il bestiame alle stalle staladés, sm. stallino, relativo alla stalla considerata come sede abituale o esclusiva di allevamento; stantio stalarésse, stelaréss, sm. stillicidio, il cadere dell’acqua goccia a goccia; insistenza fastidiosa stalàss, stal, sm. stallaggio, la stalla annessa a locande o alberghi in cui si ospitavano i cavalli dei viaggiatori; la somma richiesta per albergarvi le bestie stalér, sm. stalliere, chi ha cura dei cavalli di una stalla o di una scuderia stalù (v. stala); (v. caàl) stamatina (v. stadomà) stamborlà, v.intr. far rumore, strepito stamégna, spéra bianca, sf. carta consistente usata come riparo dal freddo se applicata al telaio di una finestra stamp, sm. stampo, nome di vari arnesi usati per imprimere o riprodurre disegni, numeri o indicazioni varie si una superficie; recipiente in cui si versa una sostanza semiliquida perché ne acquisti la forma solidificandosi; modello per ottenere oggetti nella forma dovuta, (dim.) stampì stampino, usato specialmente per ottenere forme in rilievo stampa, sf. stampa, la riproduzione, quasi sempre meccanica, di scritti o disegni in più copie mediante vari procedimenti ancor oggi in continua evoluzione; quanto viene pubblicato; designazione collettiva di libri, giornali, opuscoli inviati per posta; la fase del processo fotografico; (pl.) i stampe le prime prove di stampa stampà, v.tr. stampare, riprodurre scritti e illustrazioni in più copie mediante procedimenti tipografici; riprodurre con procedimenti di stampaggio; trasferire l’immagine negativa impressa sulla pellicola su carta trasformandola in positiva stampadùr, sm. stampatore, addetto alle macchine da stampa in una tipografia; tipografo stamparéa, sf. stamperia, officina in cui si stampa, tipografia stampàt, agg. e sm. stampato, impresso medianto un procedimento di stampa; impresso in modo evidente; foglio o fascicolo stampato; tessuto stampato |
||