Dizionario bergamasco-italiano a cura di CARMELO FRANCIA e EMANUELE GAMBARINI
saltadùr, sm. assaltatore, assalitore, aggressore salta-fòss, campér, sm. rana agile o rana dalmatina, da noi ovunque comunissima saltamartì (v. saiòt) saltamét (v. agressiù) saltimbànch, sm. saltimbanco, acrobata che in occasione di fiere e feste e simili si esibisce sulla pubblica piazza in giochi di destrezza e abilità saltinà, v.intr. saltellare, procedere a piccoli salti salù (v. sala) salüdà, v.tr. salutare, indirizzare parole o fare un gesto amichevole quando si incontra o si lascia qualcuno; accogliere con gioia; salüdemel salutalo da parte mia, anche in senso ironico salümér (v. grassinér) salüt, sm. saluto, le parole e il gesto con cui si saluta; leà ‘l salüt a ergü cessare di salutare qualcuno in segno di ostilità o disprezzo salüte, sanità, sf. salute, stato dell’organismo non affetto da malattie; salvezza; sanità; che l’fà bé a la salüte salutare, che giova alla salute; iga öna salüte de fèr (de ènd) essere sano come un pesce; la salüte l’è mai pagada; la salüte e pò piö chi è sano è ricco; salüte! si usa dire a chi starnuta; spössà la salüte strapazzarsi senza motivo salvà, v.tr. salvare, trarre fuori di pericolo, mettere in salvo; sottrarre alla morte; tutelare, preservare; fà a salvà pattuire con l’altro giocatore di non esigere il denaro della vincita; salvà la cavra e pò a’ ‘l vérs salvare capra e cavoli; salvà la pansa per i fich fuggire i pericoli di morte; salvando ‘l mé si dice nel ragionare di qualche mala ventura salvàdech, saàdech, agg. selvatico, si dice di pianta o animale che nasce e cresce liberamente, senza cure; persona poco socievole, di maniere aspre e ruvide; sentì de salvàdech si dice di carni che hanno il sapore del selvatico salvadùr, sm. salvatore, apportatore di salvezza in senso materiale o spirituale; per antonomasia Gesù Cristo in quanto il Redentore salvagènt, sm. salvagente, oggetto galleggiante a forma di ciambella usato per imparare a nuotare o come mezzo di salvataggio salvassiù, sf. salvezza, sicurezza e incolumità da pericoli; salvazione in senso morale; indà ‘n löch de salvassiù ritornare alla salvezza spirituale sàlvia, sàlbia, sf. salvia, pianta aromatica con foglie vellutate di color verde pallido e fiori violacei salvièta (v. sügamà) salvo, nell’uso solo nel m. di dire: salvo ‘l véro salvo il vero, sottintende un’eccezione a quanto si sta dicendo sam, sàmen, sómen, sm. sciame, gruppo numeroso di insetti; sam (bisù) de àe sciame di api che al seguito di una nuova regina abbandona l’arnia per fondare una nuova colonia samà, v.intr. sciamare, trasferirsi in massa di una sciame o di un gruppo di api; (rifl.) samàs quietarsi; samàs con vergü intendersela con qualcuno samarà, v.tr. far fuggire con spavento samarada (v. süssür) sàmbel, sm. zimbello, uccello legato a una corda che si fa svolazzare per attirare gli uccelli nella rete; uccello da richiamo; mezzo usato per allettare o lusingare; lusinga; dà ‘l sàmbel (v. sambelà) sambelà, v.tr. allettare gli uccelli col zimbello sambelì, sm. tochèta, sf. zimbelliera, strumento al quale è legato lo zimbello samborgnì, sm. sanguinaccio, frittella di sangue fresco di maiale; dolce preparato con sangue di maiale, cioccolato, latte, burro, zucchero, pinoli, uva passa e canditi |
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