Dizionario bergamasco-italiano a cura di CARMELO FRANCIA e EMANUELE GAMBARINI
sbüfunà (v. büfunà) sbugià, sbogià, v.tr. guastare, ridurre in cattive condizioni; sbugià fò ü mür creparsi di un muro; sbugià zó öna pórta (ün öss) scardinare, levare dai cardini con violenza; sgangherare sbugiada, sf. sbugiamét, sm. scasso; rottura, spaccatura di un corpo; öna sbugiada una grande quantità di cose sbüligà (v. büligà) sbüligamét (v. büligamét) sburda (v. nèbia) sburì vià (v. sbörì) sbüsà (v. büsà) sbüsaröl, sm. stampo, strumento per praticare fori regolari nelle cinture, nei cinturini sbüsa-sés, bèca-mure, sm. ciarèla, sf. bigiarella, uccello a guance scure, di colore grigio bruno, pallido sopra e biancastro nero di sotto; di doppio passo, assai ricercato per le carni; (v. reatì) sbüsa-sése (v. sardagna) sbütù (v. sbötada) Scà, loc. Scano (Valbrembo) [i contì de (soprannome)] scaà, v.tr. scavare, formare una cavità; fare l’incavo scaalcà, v.tr. scavalcare, passare al di sopra di un ostacolo; superare; scaalcà fò omettere, passare in silenzio scaalchèta (v. sbalòca) scaalchina, sf. salta cavallo, gioco fanciullesco che consiste nel saltare l’un dopo l’altro sul dosso di uno di essi che sta curvato a guisa di un cavallo scabèl, sm. sgabello, piccolo sedile di legno o di metallo senza spalliera né braccioli; (dim.) scabelì sgabellino, (accr.) scabelòt sgabello assai grande, scaleo, mobiletto portatile a forma di scala; scabelì di pé sgabellino per tenere appoggiati i piedi stando seduti scabiusa, sf. scabiosa, pianta erbacea dei terreni umidi, con fusto eretto, fiori blu violetti, frutti ad acheni; il rizoma e la parte superiore della pianta sono usati per infusi, decotti contro gli spasmi scabrùs, agg. scabroso, congiunto a un senso di disagio o di difficoltà, specialmente nell’ambito del sesso scach, sm. scacco, la mossa della partita che costituisce offesa al Re avversario; (pl.) i scach gli scacchi, gioco che si svolge tra due persone che dispongono sulla scacchiera16 pezzi ciascuno, riproducenti varie figure; a scach diviso o disegnato a scacchi; scach mat la mossa risolutiva del gioco per la quale il Re si trova nell’impossibilità di essere coperto o di spostarsi senza trovarsi sotto scacco scachéra, sf. scacchiera, superficie quadrata divisa in 64 caselle, alternativamente chiare e scure, sulla quale si dispongono e si muovono i pezzi degli scacchi e della dama scachì (v. airù) scadenàss (v. cadenàss) scadènsa, sf. scadenza, data stabilita entro la quale scade un’obbligazione; termine di tempo che si pone allo svolgimento di un’impresa, alla durata di ua carica scadènte, agg. scadente, di poco pregiuo, di cattiva qualità; dozzinale scadì, v.intr. scadere, perdere il pregio, il valore, le forze; giungere al termine scaessà (v. scheessà) scaessacòl, scavezacòl, sm. scavezzacollo, giovane imprudente e spericolato; scapestrato scafà, scafetà, v.tr. abbicare, ammucchiare covoni di grano mietuto scafa, sf. bica, ammasso di covoni di grano; scafèta l’insieme di quindici covoni scafa, sf. ripiano, ciascuno degli elementi orizzontali di uno scaffale; mensola; (prov.) ol pà l’istà miga töt in d’öna scafa a chi ha voglia di lavorare non mancano i mezzi di guadagnare il pane scafàl, sm. scaffale, mobile aperto costituito da una serie di ripiani sovrapposti scagià, v.tr. impaurire, spaventare scagiàt, scagiadèl, agg. pauroso; debole, cresciuto a stento |
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