Dizionario bergamasco-italiano a cura di CARMELO FRANCIA e EMANUELE GAMBARINI
lagamét, sm. allagamento, afflusso di acqua in un luogo normalmente asciutto lagàt, lassàt, sm. lascito, legato, donazione fatta per testamento lagh, sm. lago, vasta massa d’acqua, per lo più dolce, non in diretta comunicazione col mare, (dim.) laghèt laghetto; ü lagh de sangh una grande quantità di sangue laghesà (v. lagà) lagrimà (v. löcià) lagüna, sf. laguna, distesa d’acque marine separate dal mare da cordoni di terra Lài, loc. Lallio [i bìgoi de (soprannome)] laìna, sf. lavina, frana di sassi sulla costa montana lallo, léllo, lolò, nell’uso solo nel m. di dire: fà ‘l lallo (‘l léllo, ‘l lolò) far l’addormentato, l’indiano lama, sf. lama, la parte tagliente nei coltelli, pugnali, spade e simili; bandella, spranga di ferro con anello in cui s’infila l’arpione (pólech) che regge l’imposta; rasiera, piccola lama per levigare superfici in falegnameria, togliendone la scabrosità (léma del lègn) lasciatavi dalla raspa lama, sf. prato; pianura bassa in cui l’acqua si distende e s’impaluda lama, sm. invar. lama, mammifero ruminante delle Ande, grande come un cervo, utile come animale da soma e da lana; monaco buddista tibetano o mongolo lamà, v.tr. pulire il legno con la rasiera làmbech, sm. lambicco, alambicco, il più antico strumento per distillare; limpido, chiaro, terso, trasparente, (superl.) ciàr làmbech nitidissimo lamberìnt, lambarìnch, sm. labirinto, edificio con un intrico di stanze e corridoi così complicato che chi entra non riesce facilmente e uscire; dedalo; situazione complicata lambicà, slambicà, v.tr. lambiccare, distillare con lambicco; (rifl.) lambicàs (becàs) ol servèl lambiccarsi il cervello, cercare faticosamente di trovare la spiegazione di una situazione imbrogliata lambròt (v. làer) lambrotù (v. slambrotù) làmeda (v. fólda) lamentà, lömentà, v.tr. lamentare, deplorare, mostrare malcontento, compiangere, (rifl.) lamentàs, lömentàs, iga di lamentéle lagnarsi, rammaricarsi; dolersi; protestare e far rimostranze per torti patiti; lamentàs del bröd grass (del tròp botép) lamentarsi di gamba sana lamentassiù, sf. lamentazione, un lungo e noioso lamentarsi lamentéla, sf. lamènt, sm. lamentela, un lagnarsi lungo e ripetuto; querimonia, lagnanza fastidiosa laméra, raméra, sf. lamiera, ferro o altro metallo lavorato a lamine laminà, tirà sóta ‘l cilìnder, v.tr. laminare, ridurre in lamine un metallo laminatòi, cilìnder, sm. laminatoio, macchina per laminare i metalli lampadare, sm. lampadario, arnese generalmente elegante, per lo più appeso al soffitto, che porta più lampade lampante, spacàt, patòch, agg. evidente, chiaro come il sole; l’è patòca afàcc la ragione è evidente e palpabile làmpeda, sf. lampada, lume a olio sospeso con catenelle; lucerna; qualunque apparecchio destinato a produrre luce, (dim.) lampedì, lampedina piccola lampada; nota peretta di vetro che si accende per effetto della corrente elettrica, (accr.) lampedòt grossa lampada lampegià (v. sömelgà) lampiù, sm. lampione, fanale per l’illuminazione pubblica; grass e ‘n tù cóme ü mànech de lampiù allampanato, sparuto, quasi trasparente per la magrezza lampiunér, sm. lampionaio, chi fa o vende lampioni, o accendeva lampioni a gas o a petrolio lampo (v. sömelèch) lana, sf. lana, il pelo della pecora; tessuto o filato che si ricava dal pelo lavorato; lana de mars lana maggese, che si ottiene dalla tosatura da marzo a maggio; lana d’ setèmber lana settembrina, che si ottiene dalla tosatura da metà agosto a settembre; lana nostrana (paisana) lana che si ottiene dalle pecore nostrane; lana spagnöla lana merina, che si ottiene dalla tosatura delle pecore spagnole dette merine, nota per l’abbondanza e la finezza; lana indécla (‘n söse) lana non lavata, tale e quale fu recisa dalle pecore; laurà de lana, sö la lana attendere alla lavorazione della lana; mondà la lana cernere la buona dalla cattiva; öna buna lana un cattivo soggetto, persona scaltra |
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